Dai canali radiali originano i canali laterali che terminano con una valvola che impedisce il reflusso dell’acqua; questa valvola comunica con una formazione costituita da un’ampolla, che si prolunga in un pedicello ambulacrale con alla base delle ventose.
Quando l’ampolla si contrae l’acqua, non potendo tornare indietro nel canale laterale, determina il prolungamento del pedicello ambulacrale il quale, attraverso le ventose, si attacca al substrato.
In seguito al rilassamento dell’ampolla, il pedicello si accorcia nuovamente trascinando con sé il corpo della stella.
Per osservare tale fenomeno prendiamo una stella marina e rovesciamola sul fondo. Se avremo la pazienza di aspettare osserveremo che la punta di un braccio pian piano si torcerà, finchè i primi pedicelli non aderiranno al substrato. A questo punto tutto il resto della stella gradatamente ruoterà intorno al braccio, fino a tornare alla posizione ventrale.
In alternativa, la stella capovolta potrebbe anche sollevarsi sulle punte, finchè ad un certo punto non si rovescerà nuovamente.
Passiamo ora ad un'altra classe molto affine agli asteroidei: quella degli Ofiuroidei, che comprende le Ofiure o stelle serpentine. Pur avendo queste un aspetto simile alle stelle marine, presentano un corpo di piccole dimensioni, costituito da un disco centrale dal quale originano le cinque braccia, sottili, nettamente staccate dal corpo centrale.
Anche gli Ofiuroidei presentano un sistema acquifero, ma il loro movimento è completamente diverso da quello delle stelle marine. Infatti le ofiure sollevano il corpo dal terreno appoggiandosi sulle braccia anteriori e posteriori, mentre utilizzano le braccia ai lati come fossero dei remi, ottenendo un movimento estremamente veloce. Le piccole dimensioni e la rapidità dei movimenti hanno sicuramente contribuito a rendere le Ofiure il gruppo di Echinodermi di maggiore successo, facilitandone gli spostamenti e agevolando la capacità di nascondersi.