Distribuzione delle barriere coralline
Le barriere coralline, di solito, si trovano all'interno della fascia climatica tropicale; esistono però alcune eccezioni, infatti possiamo trovarle anche dove le correnti calde si spingono a latitudini maggiori. Un caso particolare è quello del Mar Rosso che si estende ben al disopra di tale fascia ma, trattandosi di un mare chiuso, le sue acque si mantengono più calde.
Da questo, possiamo evincere che la temperatura è un parametro fondamentale per l'esistenza delle barriere coralline, infatti, la maggior parte dei coralli, riesce a vivere solo se, l'acqua si mantiene ad una temperatura compresa tra 20 e 29°C.
Un altro fattore importante è la salinità, che deve mantenersi entro certi livelli, infatti, a parte il caso limite del Mar Rosso con una salinità di 40 g/l, la salinità di tutti gli altri mari che ospitano le barriere coralline, oscilla intorno a 30 e 35 g/l.
Altri fattori limitanti la distribuzione delle barriere coralline sono: bassi livelli di nutrienti, limpidezza dell'acqua, illuminazione solare, sedimentazione e idrodinamismo. Ciò che a prima vista può apparire una stranezza è che le barriere coralline, tranne casi eccezionali, esistono solo sul lato orientale dei vari continenti, questa particolarità è causata dalle correnti che sono influenzate dal senso di rotazione terrestre.
Prime teorie sulla formazione delle barriere coralline
L'ipotesi di Darwin (Coral reefs 1882) sulla formazione degli atolli è ancora valida. Nel suo viaggio alle Galapagos, visitando gli atolli corallini egli avanzò un'ipotesi sulla loro formazione. Egli osservò che l'atollo era formato da rocce coralline di 1400 metri di profondità e si pose il problema di come coralli, che normalmente vivono in acque calde e basse, avessero potuto crescere a quelle profondità. Darwin avanzò l'ipotesi che il fondo del mare e le isole fossero lentamente sprofondati, di pari passo i coralli continuavano invece a crescere verso l'alto sugli scheletri dei coralli morti.