I relitti della laguna di Truk sono una delle mete più famose al mondo per gli appassionati di questo genere di immersioni.
La località di Truk (Chuuk in linguaggio indigeno), è situata nel Pacifico occidentale e appartiene insieme a Yap, Kosrae e Pohnpei agli Stati Federati della Micronesia.
Durante la seconda guerra mondiale una significativa parte della flotta dell'Impero Giapponese si trovava nella laguna di Truk. Tale collocazione, altamente strategica per il predomino di tutta l'area del Pacifico, indusse gli americani, nel febbraio del 1944, ad un attacco aereo massiccio in quella che fu soprannominata "Operation Hailstone" che portò all'affondamento dell'intera flotta giapponese, costituita da oltre 50 navi e più di 400 aerei. Oggi, dopo un periodo di venticinque anni, in cui le autorità americane dichiararono la laguna "off limits", più di 60 relitti restano a testimonianza di quell'evento e possono essere regolarmente visitati dai subacquei.
Questa storia era già nota da diverso tempo, come pure la bellezza dei relitti che, riposando indisturbati per così tanti anni, potevano vantare ancora una integrità assoluta. Purtroppo il punto di vista più comune che mi era capitato di leggere riguardo alle immersioni a Truk era più spesso legato ad una descrizione dei vari relitti con dettagli sui vari percorsi che riferivano di armi, munizioni, mitragliatrici, bombe, mine e così via. Se per molti appassionati di relitti questa descrizione poteva risultare particolarmente attraente, nel mio caso portava invece ad una riduzione di interesse.
La mia esperienza personale lega i relitti ad immersioni spesso piuttosto complicate, ad elevate profondità, dove la discesa nel blu richiede già essa stessa una discreta concentrazione. Molti relitti, a causa della scarsa visibilità, compaiono all'improvviso solo una volta raggiunta una distanza da essi di pochi metri e raramente consentono un accesso al loro interno. Un secondo fatto è legato alla particolare atmosfera che avvolge qualsiasi relitto che spesso è fatta di sensazioni spettrali, a volte angoscianti, che aumentano lo stato di difficoltà descritto in precedenza. Il mio interesse è invece maggiormente legato alla vita nell'ambiente marino per cui sono portato a privilegiare maggiormente tutte quelle sensazioni che in qualche modo derivano dalla biologia ed ecologia propri di questi ecosistemi.
Fatta questa lunga, ma doverosa premessa è per i suddetti motivi che, nella programmazione del mio viaggio in Micronesia, ho pensato che fosse doveroso comunque visitare questa famosa località, ma che fosse sufficiente un periodo di tre giorni, con previste 6 immersioni.Ora che questa esperienza è terminata devo confessare che è bastato poco tempo per rendersi conto che Truk è una località speciale. Il paesaggio della laguna è fantastico, attorno spazi enormi con isole interamente ricoperte di verde talvolta circondate da una lingua di sabbia, con un mare costantemente calmo, acque calde e limpide e siti di immersione facilmente raggiungibili a volte in pochi minuti. Ma questa è solamente la descrizione dello scenario di preparazione alla vera sorpresa che è quella che ci attende sott'acqua. I relitti sono in genere facilmente raggiungibili: anche a profondità di oltre 50 metri l'immersione potrebbe essere classificata come facile. Immediatamente l'attenzione viene catturata dalle sagome delle gigantesche navi o dalle carcasse degli aerei che invitano ad una osservazione sia dall'esterno, e in molti casi anche dall'interno. Se si esclude il relitto dello Yongala in Australia, a mio parere una delle immersioni più affascinanti in assoluto, per la prima volta devo dire che la combinazione del relitto con la grande varietà di organismi che in tutti questi anni hanno trovato qui un substrato dove insediarsi, ha facilitato il proliferare di un'abbondanza di vita presente solo nelle scogliere coralline all'esterno della laguna. Le larve di organismi sessili, che non avrebbero potuto trovare un substrato idoneo nel fondale prevalentemente sabbioso della laguna, hanno trovato nei relitti un habitat ideale per la loro sopravvivenza. Queste vere e proprie oasi attraggono poi tutta una serie di animali, a loro volta capaci di uno spostamento autonomo, che visitano la laguna allo scopo di trovare facili prede e al riparo in genere da grandi predatori che ovviamente non frequentano la laguna. Questa enorme varietà ha reso in questo caso una serie di immersioni, tutte programmate su dei relitti, alla stregua di immersioni effettuate nei migliori reef che io abbia visitato in precedenza. Chi non è attratto solo dalla vista dei grandi pesci scoprirà che i numerosi organismi che hanno popolato i relitti li hanno resi più vivi e vitali di molti reef ormai in grave decadenza. L'assenza di schiere di subacquei che si immergono nel medesimo punto mantiene le immersioni a Truk ancora ad un livello ideale che è ormai andato perduto in diverse località ancora più famose di questa straordinaria laguna.
L'assenza di schiere di subacquei che si immergono nel medesimo punto mantiene le immersioni a Truk ancora ad un livello ideale che è ormai andato perduto in diverse località ancora più famose di questa straordinaria laguna.