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Il recupero della tartaruga di Kemp (Lepidochelys kempii) è più a rischio di quanto si pensasse.

Pubblicato da Scubamonitor in Rettili · 1/6/2016 19:11:00
Tags: tartarugadikempLepidochelyskempii

Il recupero della tartaruga di Kemp (Lepidochelys kempii), la tartaruga marina più minacciata al mondo, è più a rischio di quanto si pensasse. I dati ricavati dalla valutazione di uno storico video amatoriale. 
Il film mostra un massivo evento di deposizione di uova, che coinvolgeva decine di migliaia di tartarughe, in un solo giorno. I risultati di questo studio costituiranno un utile confronto per la valutazione delle dimensioni storiche delle popolazioni di questa specie prima che diventasse minacciata.
Le persone che videro l’originale film in bianco e nero, stimarono che vi fossero più di 40000 tartarughe di Kemp che deponevano le loro uova in quella spiaggia. Il recente studio ha calcolato che il giorno in cui fu realizzato il filmato vi fossero 26000 tartarughe lungo un tratto di 1-2 miglia. Le conclusioni dello studio, pubblicato su Ecosphere march 2016, valutano che vi fossero approssimativamente da 120.000 a 180.000 nidi, in confronto ai 14000 della più recente stagione di deposizione.
Queste nuove informazioni sulle dimensioni storiche delle popolazioni incrementano grandemente il mistero che dal 2009 circonda il rapido declino nel recupero di questa specie.
Il numero di nidi di deposizione osservati nella stagione di deposizione 2015 rappresenta una riduzione del 34% in confronto al 2009, e questo è avvenuto in un periodo in cui ci si attendeva una crescita esponenziale della popolazione.
Intensi sforzi di conservazione stanno continuando e questa specie, criticamente minacciata, è ora protetta in tutto il suo areale. Essendo la tartaruga così protetta, fra le varie ipotesi, gli scienziati pensano che i principali fattori che limitano il suo recupero siano associati all’habitat. Un’altra idea riguarda l’inquinamento ambientale in particolare lo sversamento di petrolio della Deepwater Horizon, nel 2010, potrebbe aver impattato significativamente la popolazione.
Per risolvere il mistero saranno necessari un monitoraggio continuo dei siti di deposizione, una miglior comprensione dell’ecologia della tartaruga e una valuatazione dei potenziali cambiamenti nell’ecosistema del Golfo del Messico a partire dall’anno in cui il film fu realizzato.

(Photo Credit: Toni Torres, Gladys Porter Zoo).





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