Le balene, che migrano attraverso le zone tropicali, spesso presentano ferite simili a crateri i cui responsabili si pensava fossero gli squali tagliatori (Isistius brasiliensis), detti anche squali stampo da biscotto. Mancavano però dati su quanto frequenti fossero gli attacchi degli squali alle balene e dove e quando questi si manifestavano.
Ora due ricercatori sudafricani hanno analizzato i dati sulle ferite di oltre 1700 carcasse di balena e le caratteristiche osservate confermano che i responsabili sono gli squali tagliatori. Chiamati anche squali stampo da biscotto per le ferite che lasciano, simili a quelle che potrebbe lasciare uno stampo da biscotto, questi squali, durante il giorno, vivono a oltre 3000 di profondità, in acque calde, in un’area compresa fra le latitudini 40° nord e 40° sud. Di notte risalgono in superficie per azzannare carne fresca tranciando pezzi di carne da balene vive, un compito non da poco visto che misurano meno di un metro di lunghezza.
Il fatto che gli animali fossero morti ha consentito ai ircercatori di analizzare l’intero corpo delle balene e non solamente la parte visibile quando gli animali emergono in superficie per respirare. Ciò significa che gli studiosi hanno potuto osservare dove si trovavano i morsi sulle balene, lo stadio della guarigione delle ferite indicava quando gli attacchi erano avvenuti. I risultati mostrano che gli squali infliggono molte ferite, dalla testa alla coda, alle balene che attraversano il loro habitat. Una singola balena boreale presentava 138 segni di morsi non guariti.
La combinazione di questi dati, con la conoscenza della distribuzione di squali e balene, ha permesso di dedurre come la frequenza e il periodo dei morsi erano correlati con la migrazione delle balene.
I ricercatori hanno scoperto che le balene vengono morse regolarmente durante l’autunno, l’inverno e ad inizio primavera (nell’emisfero sud) e questo indica che a metà primavera le balene migrano lontano dalla zona dove vivono gli squali.
I risultati combaciano con quello che sappiamo sulla migrazione della balena boreale e la balenottera comune, ma rivelano anche qualcosa di nuovo sui capodogli. Il basso numero di ferite recenti in capodogli maturi suggerisce che essi spendono meno tempo a basse latitudini, dove si trovano gli squali, rispetto alle balene mature.