La bocca di un polipo corallino (al centro): Le alghe simbiotiche sono etichettate in rosso, i batteri patogeni che entrano attraverso questa
regione sono etichettati in blu.
Scienziati del Weizmann Institute (Israele) hanno creato un sistema, da essi chiamato “coral on a chip”, che ha reso possibile esaminare polipi viventi di coralli in laboratorio. Il sistema è stato sviluppato per tracciare i processi cellulari in condizioni simili a quelle in vivo. Con osservazioni continue al microscopio è stato possibile osservare come i micro-esemplari crescono e si comportano in condizioni differenti.
Utilizzando questo sistema il team ha registrato per la prima volta la crescita dei singoli cristalli di aragonite – i blocchi su cui si basa la crescita dello scheletro del corallo.
È stato inoltre possibile visualizzare la fase iniziale delle malattie dei coralli, mostrando un percorso poco conosciuto dell’infezione.
Sottoponendo i coralli a condizioni di luce ad alta intensità, note per indurre il coral bleaching, i ricercatori hanno potuto seguire l’espulsione delle alghe simbiotiche, una cellula alla volta.
La nuova metodologia può aiutare i ricercatori ad investigare moltissimi aspetti della vita del corallo, dai geni che interessano la sopravvivenza, alle strategie che i coralli usano per costruire il reef, ai loro effetti sul ciclo marino del carbonio.