genotipo - Scubamonitor Blog - Scubamonitor

Cerca
Vai ai contenuti

Menu principale:

I coralli sono forse gli animali più longevi al mondo

Pubblicato da Scubamonitor in Genetica · 3/12/2016 10:07:00
Tags: scoglierecorallinecorallietàgenotipo


Secondo una ricerca della Penn State University, il genotipo dei coralli può sopravvivere per migliaia di anni, rendendoli forse gli animali più longevi al mondo. Il team ha recentemente determinato l’età dei coralli a corna d’alce (Acropora palmata) in Florida e nei Caraibi e ha stimato che il genotipo più vecchio superava i 5000 anni. I risultati sono utili per comprendere come i coralli risponderanno agli attuali e ai futuri cambiamenti ambientali.
Lo studio mostra da una parte che alcuni genotipi di Acropora palmata sono stati presenti per lungo tempo e sono sopravvissuti a molti cambiamenti ambientali, inclusi cambiamenti nel livello del mare, tempeste, fenomeni di sedimentazione e così via. Questa è una buona notizia perché da un lato indica che essi possono essere molto resilienti. Dall’altro lato, le specie studiate sono ora elencate come minacciate sotto lo U.S. Endangered Species Act, perché hanno sofferto diminuzioni di popolazioni tali che indicano che ci sono limiti, anche per questi resilienti coralli, su quanto cambiamento siano in grado di sopportare. 
Molte persone scambiano i coralli per piante o rocce prive di vita, ma i coralli in realtà sono costituiti da colonie di singoli invertebrati animali che vivono in simbiosi con alghe fotosintetiche.
In precedenza è stata assegnata un’età ai coralli studiando lo scheletro delle colonie o le dimensioni. Ad esempio le colonie più grandi si pensava fossero le più vecchie. Tuttavia molti coralli si riproducono per frammentazione in cui piccoli pezzi si staccano da grandi colonie. Questi pezzi sembrano giovani coralli perché sono piccoli ma i loro genomi sono altrettanto vecchi di quelli delle colonie più grandi dai quali si sono staccati. Similmente le grandi colonie sembrano più giovani della loro vera età perché sono diventate più piccole durante il processo di frammentazione.
Ora, per la prima volta. I ricercatori hanno usato un approccio genetico per stimare l’età dei coralli. Il metodo determina quando l’uovo e lo sperma originalmente si sono incontrati per formare il genoma della colonia di corallo. I ricercatori hanno poi monitorato il numero di mutazioni che si sono accumulate nel genoma da quel momento. Poiché le mutazioni tendono a crescere a una velocità relativamente costante i ricercatori sono stati in grado di stimare un’età approssimativa del genoma del corallo. I risultati che appaiono nel numero di novembre 2016 della rivista Molecular Ecology, suggeriscono che alcuni genomi di Acropora palmata persistono da oltre 5000 anni.
Questo è sorprendente visto che, in precedenza, solo i coralli di acque fredde si era scoperto che avessero più di 1000 anni. Conoscere l’età degli individui di una popolazione è importante per capire le loro storie vitali e se la popolazione è in crescita o in decremento. Questo è specialmente importante quando la popolazione in studio è minacciata. Se il genoma di Acropora palmata ha sopravvissuto per migliaia di anni, questo implica una persistenza attraverso cambiamenti sostanziali dell’ambiente, e possibilmente dà speranza che essi possano sopravvivere agli ulteriori cambiamenti climatici previsti. Quello che oggi è diverso è che i cambiamenti del clima indotti dall’uomo stanno avvenendo a un tasso che supera di gran lunga i cambiamenti ambientali del passato. Pertanto la capacità dei coralli del passato di sopravvivere ai cambiamenti ambientali non necessariamente può prevedere il loro futuro successo.

Image: William Precht/Dial Cordy & Associates, Inc.




Torna ai contenuti | Torna al menu