Pubblicato su Nature Communications un nuovo studio ideato allo scopo di comprendere le interazioni fra eccesso di pesca, inquinamento da nutrienti e temperatura nei confronti delle comunità bentoniche dei reef corallini, del microbioma associato ai coralli, le loro malattie e la mortalità. I risultati prodotti dopo tre anni di lavoro sul campo sono stati assolutamente inattesi: un tipo di interazione, di norma salutare, fra pesci e coralli era diventato mortale. In condizioni tipiche, i pesci pappagallo, come molte altre specie, sono essenziali alla salute del reef quando, mangiucchiando qua e là, rimuovono le alghe senza provocare nessun danno permanente. In questo studio, però, è emerso che il 62% dei coralli, se indeboliti dall’inquinamento da fosforo e azoto, morivano quando erano morsi dai pesci pappagallo.
La predazione, di norma benigna, da parte dei pesci pappagallo era diventata mortale per i coralli. Ma la colpa non era dei pesci pappagallo; essi sono come dei custodi dei reef, mantenendoli puliti. Sono stati i nutrienti in eccesso a trasformare i pesci pappagallo in una reale fonte di mortalità, facilitando l’accesso di patogeni nelle ferite lasciate dai loro morsi. L’abbondanza di nutrienti trasformava i partner dei coralli nei rispettivi killer.
Secondo i ricercatori i molteplici stress locali combinati con temperature oceaniche più calde indebolivano i coralli al punto tale che i patogeni opportunisti aumentavano a livelli tali da ucciderli.
Quando i coralli sono indeboliti, possono non sopportare anche impatti normali. Le migliori opportunità per proteggere i reef corallini stanno in un attento management della pesca e nel mantenimento di una qualità ottimale delle acque. Questo offre ai coralli le condizioni migliori per mantenere un microbioma in salute e resistere all’aumento di temperatura senza soccombere.
Photo credit: Corinne Fuchs