Le invasioni biologiche consistono nell’arrivo, sopravvivenza, riproduzione e dispersione di una specie in un ecosistema dove la specie non esisteva in precedenza (Carlton 1989).
L’invasione degli Pterois nelle acque della Regione Atlantico-Caraibica rappresenta il primo caso di invasione di una pesce tropicale dal Pacifico occidentale all’Atlantico.
Gli Pterois sp., comunemente chiamati pesci scorpione o pesci leone, appartengono alla famiglia degli Scorpenidi. Questi pesci hanno un aspetto zebrato costituito da strisce bianche e marroni e si caratterizzano per la presenza di raggi spinosi disposti a ventaglio nelle pinne dorsali, pettorali e anali, le loro dimensioni possono raggiungere i 50 cm. Si tratta di specie native dell’Indo-Pacifico ma che presentano un areale di distribuzione eccezionalmente ampio che va dal Mar Rosso all’Australia. Fino a pochi anni orsono l’unica zona non colonizzata dai pesci leone era la regione Atlantico-Caraibica. Questo fino a quando alcuni esemplari, di probabile provenienza da acquari marini tropicali, non hanno iniziato a diffondersi anche in quella regione. Esistono diverse specie che appartengono al genere Pterois, nei Caraibi la prima specie identificata fu Pterois volitans ma in seguito sono stati individuati anche esemplari di Pterois miles.
Piuttosto rari nei loro territori nativi gli Pterois hanno avuto una diffusione enorme nell’area caraibica. In pochi anni, essi si sono moltiplicati al punto tale da essere considerati una vera e propria minaccia per gli organismi nativi dell’ecosistema dei reef corallini caraibici. In esperimenti controllati effettuati nel 2005 un singolo Pterois dimostrò di poter ridurre il numero degli altri pesci del 79% nell’arco di 5 settimane. I ricercatori hanno testimoniato che pesci cardinale, donzelle, pesci pappagallo venivano tutti mangiati dagli Pterois. Uno solo di questi esemplari era in grado di consumare 20 piccoli pesci nell’arco di 30 minuti. Sembra che i pesci nativi non riconoscano il pesce leone come un potenziale pericolo e quindi si avvicinino incautamente fino a finire ingoiati.
Una delle cause principali di questa invasione è molto probabilmente legata alla produzione di uova delle femmine mature. Queste possono deporre migliaia di uova ogni ciclo, che può essere ripetuto ogni 55 giorni, in tutte le stagioni dell’anno. I ricercatori pensano che quello che tiene sotto controllo il proliferare di questi organismi in altre aree sia dovuto alla presenza di alcuni predatori naturali di tali uova, che però risulterebbero assenti nella regione atlantica.
Un altro motivo è probabilmente legato alla mancanza di predatori di organismi adulti. Le cernie, conosciute come predatori naturali degli Pterois, sono state oggetto di uno sfruttamento che ha depauperato i reef locali ad un livello tale da non essere assolutamente in grado di tenere sotto controllo questi invasori. Inoltre la presenza di numerose spine velenose non rendono gli Pterois un boccone particolarmente appetibile neanche agli stessi squali.Il problema principale è legato invece proprio all’appetito dei pesci leone. In un’analisi del contenuto gastrico di alcuni Pterois sono stati riscontrati fino a 22 grugnitori. Un pesce leone di circa 40 cm aveva nello stomaco un pesce lungo 23 cm.
La rapida colonizzazione della regione caraibica da parte dei pesci leone costituisce oggi una della principali minacce alle risorse marine di quell’area a causa dell’alto tasso di predazione che questi pesci esercitano su pesci e crostacei, che rappresentano una risorsa vitale per la locale industria della pesca e del turismo.
Nel Mar Mediterraneo, ad oggi, secondo il CIESM (Commissione Scientifica del Mediterraneo) esiste un’unica segnalazione di un avvistamento di Pterois miles e risale al 1992 quando è stata riscontrata la sua presenza di fronte alle coste di Israele.
Riferimenti
The western Pacific red lionfish, Pterois volitans (Scorpaenidae), in Florida: Evidence for reproduction and parasitism in the first exotic marine fish established in state waters
Ramon Ruiz-Carusa, Richard E. Matheson, Jr.a, Daniel E. Roberts, Jr.a and Paula E. Whitfieldb
Biological Conservation: Volume 128, Issue 3, March 2006, Pages 384-390
Biological invasion of the Indo-Pacific lionfish Pterois volitans along the Atlantic coast of North America
Paula E. Whitfield1, Todd Gardner, Stephen P. Vives, Matthew R. Gilligan, Walter R. Courtenay Jr., G. Carleton Ray, Jonathan A. Hare
MARINE ECOLOGY PROGRESS SERIES: Vol. 235: 289–297, 2002
PATTERNS OF TRANSOCEANIC MARINE BIOLOGICAL INVASIONS IN THE PACIFIC OCEAN
James T. Carlton
BULLETIN OF MARINE SCIENCE, 41(2): 452-465, 1987