I ricercatori hanno descritto un aspetto poco conosciuto, ma affascinante, del comportamento del granchio Libia (Lybia leptochelis), una specie che porta un anemone in entrambe le chele (un comportamento che gli è valso il nome di granchio “boxer” o “pom pom”).
In una serie di esperimenti i ricercatori hanno mostrato che quando i granchi hanno bisogno di un anemone, lottano per rubarne uno da un altro granchio e quindi entrambi i granchi dividono in due il loro anemone creando cloni identici.
I granchi Lybia sono stati descritti per la prima volta nel 19° secolo, le rare pubblicazioni scientifiche descrivevano soprattutto la morfologia e l’incidenza e meno il curioso comportamento dell’’anemone che 'brandisce'.
Sebbene abbastanza comune nel mercato degli acquari, la mancanza di attenzione rivoltagli dalla comunità scientifica è presumibilmente dovuta alle loro piccole dimensioni e al comportamento criptico.
Lo studio, pubblicato su Peer J, si è concentrato sul tentativo di risolvere un mistero di vecchia data, ovvero come i granchi acquisiscono le loro anemoni di mare.
Nel corso di diversi anni, più di 100 granchi Libia sono stati osservati o raccolti nelle acque poco profonde del Mar Rosso, a Eilat. Questi granchi, di non più di un paio di centimetri di diametro, hanno un colore simile ai massi in cui vivono - quindi anche solo trovarli è stato un compito a sé. Durante l'intero studio, ogni singolo granchio è stato trovato in possesso di un paio di anemoni di mare, identificati come appartenenti al genere Alicia, probabilmente una nuova specie.
Sorprendentemente, nonostante un'ampia ricerca, il team non è stato in grado di trovare nessuna Alicia ‘a vita libera’. Quindi, attraverso una serie di esperimenti di laboratorio si è riusciti a intuire come i granchi potrebbero incontrare i loro anemoni di mare in natura.
Un primo esperimento ha dimostrato che quando viene tirato via un anemone dal granchio, lasciandolo con uno solamente, esso divide l'altro in due frammenti che poi si rigenerano, nel corso di diversi giorni, in due nuovi cloni.
Nella seconda parte dello studio sono stati condotti una serie di esperimenti in cui un granchio con attinie veniva messo in un acquario insieme a uno che aveva i suoi anemoni rimossi. In questo caso i granchi iniziavano a lottare; il granchio senza anemoni si muoveva in modo da trattenere uno degli artigli dell'avversario, rimuovendo parzialmente o interamente un anemone di mare. La maggior parte di tali incontri si concludeva con un furto di successo, e senza alcun danno apparente a nessuno dei granchi. I granchi quindi procedevano con la divisione dei loro anemoni in modo che ognuno ne avesse un paio!
Infine, gli esperimenti di laboratorio sono stati integrati con uno studio sull’impronta digitale molecolare di coppie di anemoni presi da granchi selvaggi pescati. Ogni granchio è risultato essere in possesso di cloni identici, il che suggerisce che i comportamenti osservati in laboratorio sono presumibilmente spesso utilizzati come mezzo per ottenere i loro preziosi anemoni di mare in natura.
I ricercatori riferiscono che questo sembra essere l'unico esempio di un animale a indurre la riproduzione asessuale di un altro, di conseguenza anche compromettere la sua diversità genetica.
Questo studio estende una precedente indagine sui costi e benefici dell'associazione per ciascuno degli organismi partner, in cui è stato dimostrato che i granchi limitano l'assunzione di cibo da parte degli anemoni per mantenerli a piccole dimensioni ('Bonsai anemones'; J Exp Mar Biol Ecol 2013: 248-270).