Polpi, seppie e calamari sono ben noti nel mondo degli invertebrati. Con la loro tecnica di fuorviare spruzzando inchiostro, la capacità di cambiare colore, il bizzarro piano del corpo e la notevole intelligenza essi evidenziano che il fatto di essere privi di colonna dorsale non sempre significa mancanza di sofisticazione.
A causa della mancanza di conchiglie, è stato difficile studiare i cefalopodi nei reperti fossili. Ora un nuovo studio, condotto da ricercatori dell'Università di Bristol, per far luce sulle loro origini, ha mostrato come queste straordinarie creature si siano evolute confrontando i reperti fossili con la cronistoria evolutiva nelle loro sequenze di geni.
Pubblicato nel Proceedings of the Royal Society B, lo studio mostra che i cefalopodi si sono diversificati negli attuali polpi, seppie e calamari in un periodo di grande cambiamento nel mondo marino, conosciuto come la Rivoluzione Marina del Mesozoico, da 160 a 100 milioni di anni fa.
I ricercatori hanno usato una tecnica chiamata orologio molecolare che stima il tempo trascorso dalla separazione tra due specie.
L'elemento chiave dell’orologio molecolare, è il fatto che le mutazioni si accumulano gradualmente nel materiale genetico nel tempo – quindi capendo quante mutazioni si trovano per milioni di anni, e come può variare tra i diversi gruppi, si è in grado di stimare il tempo evolutivo. I risultati dell’orologio molecolare sono stati confrontati con i reperti fossili.
"Avendo uno scheletro interno ridotto rispetto ai loro antichi parenti, i calamari moderni e i polpi possono comprimere il loro corpo e rilasciare una nube d’inchiostro in modo più efficiente verso il predatore che attacca. Prima che il predatore si renda conto di quanto è successo e abbia nuovamente una visione chiara, il calamaro è di gran lunga fuori portata. "
"La ricerca esemplifica il motivo per cui i biologi evoluzionisti stanno sempre più cercando di capire la storia profonda per mezzo dello studio combinato sia degli organismi viventi sia del record geologico. Attraverso questo punto di vista sinottico, i paleontologi molecolari stanno trasformando la nostra comprensione di come la vita è diventata così complessa e diversificata".
PhotoCredit: Jonathan Jackson and Zoë Hughes, NHMUK