evoluzione - Scubamonitor Blog - Scubamonitor

Cerca
Vai ai contenuti

Menu principale:

Le veloci storie evolutive delle platesse

Pubblicato da Scubamonitor in Ecologia · 6/7/2017 15:29:00
Tags: speciazioneevoluzioneplatessa


Un gruppo di ricerca dell'Università di Helsinki, studiando le platesse, ha scoperto il più veloce evento di speciazione in qualsiasi vertebrato marino. Questo risultato ha importanti implicazioni sulla comprensione dell'evoluzione in mare.
I ricercatori hanno scoperto che il ritmo in cui due gruppi di platesse, nel Mar Baltico, si sono trasformate in due distinte specie sono stati straordinariamente veloci, circa 2400 generazioni. Questo è di gran lunga l'evento di speciazione più veloce mai riscontrato in qualsiasi vertebrato marino.
Secondo un ricercatore "Questo è forse uno dei migliori esempi di speciazione ecologica, cioè il processo attraverso cui la selezione genera nuove specie nell'ambiente marino, perché la specie si è evoluta adattandosi a diverse nicchie ecologiche piuttosto che dalla separazione dovuta a barriere geografiche, per un lungo periodo di tempo ".
Ciò che rende questo risultato importante è che nell'ambiente marino le barriere alla dispersione raramente sono assolute, ovvero le correnti possono trasportare le larve e i pesci adulti possono spostarsi. Di conseguenza, i modelli di speciazione che possono agire in assenza di un isolamento geografico completo, come la speciazione ecologica, hanno probabilmente svolto un ruolo importante nell'evoluzione della biodiversità marina. Tuttavia, fino ad oggi, le prove della speciazione ecologica in mare sono esigue.
"Lo studio ha importanti implicazioni sulla comprensione dell'evoluzione in mare.
Ci sono nuove domande interessanti per i ricercatori da risolvere: come sorgono le specie, in alcuni casi ad una velocità che una volta sarebbe stata considerata inimmaginabilmente veloce.
"La risposta potrebbe essere nei cosiddetti tratti magici, cioè tratti che sono in fase di selezione e che nello stesso tempo causano l'isolamento riproduttivo, come sottoprodotto. In teoria, la selezione su tali tratti potrebbe svolgere un ruolo centrale negli eventi di rapida speciazione. Le strategie di accoppiamento e i tratti riproduttivi delle due specie di platessa potrebbero agire come tratti magici ", chiarisce un ricercatore.
Poiché lo studio conferma che ci sono due specie di platessa invece di una, come possono essere distinte tra loro?
"Morfologicamente sono quasi indistinguibili, ma hanno comportamenti riproduttivi e adattamenti diversi: entrambe le specie trascorrono l’inverno in acque più profonde e si nutrono in acque costiere poco profonde in estate. In primavera, comunque, una specie depone uova pelagiche nei bacini d'acqua profonda, dove la salinità è abbastanza elevata e le uova possono galleggiare, mentre la seconda specie genera uova più piccole, ma più pesanti nelle acque costiere poco profonde. Queste differenze erano note da tempo, ma solo ora ci rendiamo conto che le platesse con differenti comportamenti di riproduzione sono due specie con storie evolutive distinte.
Le platesse sono economicamente importanti per la pesca e il loro numero si è ridotto notevolmente sulla costa finlandese. Oggi la percentuale di platesse pelagiche è molto piccola sulle coste finlandesi, ma una ricerca in corso suggerisce che negli anni '70 e '80 esse costituivano la maggioranza della popolazione. Le platesse pelagiche non avrebbero potuto riprodursi con successo, sulla costa finlandese, perché richiedono salinità più elevata. Probabilmente si sono riprodotte a sud, quando le condizioni erano più adatte, e trasportate nella costa finlandese dalle correnti. Cioè la costa finlandese era un bacino di popolazione per le platesse meridionali, proprio come per il merluzzo durante lo stesso periodo. Oggi si prendono quasi esclusivamente le specie demersali.

PHOTO: VAS.: MATS WESTERBOM. OIK.: ALF NORKKO




Nuova luce sull’evoluzione di polpi, seppie e calamari

Pubblicato da Scubamonitor in Molluschi · 5/3/2017 13:01:00
Tags: polpi.calamari.seppieevoluzionepaleontologiaorologiomolecolare
A causa della mancanza di conchiglie è stato difficile studiare i cefalopodi nei reperti fossili. Ora un nuovo studio, condotto da ricercatori dell'Università di Bristol, per far luce sulle loro origini, ha mostrato come queste straordinarie creature si siano evolute confrontando i reperti fossili con la cronistoria evolutiva nelle loro sequenze di geni.

Le strategie ingannevoli dei pesci pulitori

Pubblicato da Scubamonitor in Ecologia · 17/12/2016 11:23:00
Tags: evoluzionecomportamento
I pesci pulitori forniscono un servizio di pulizia ai pesci del reef mangiando parassiti, rimuovendoli in tal modo dalla cute dei loro clienti. Comunque ciò che le femmine di alcune specie in realtà vogliono è attirare i loro clienti e ingannarli mordendo alcuni pezzi di gustoso muco prima di scappare.

Vale la pena barare: l’inganno tattico in un sistema di segnalazione sociale nei cefalopodi

Pubblicato da Scubamonitor in Molluschi · 22/11/2016 15:03:00
Tags: cefalopodiseppiecorteggiamentoevoluzione
I segnali nella comunicazione intraspecifica dovrebbero essere naturalmente corretti, altrimenti il sistema è soggetto a collassare. La teoria prevede, comunque, che sistemi di segnalazione leali possano essere soggetti ad eventuali trucchi, la cui entità viene in gran parte mediata dal timore di rappresaglie.

Studiata, per la prima volta in assoluto, l’evoluzione del veleno nei pesci ossei e cartilaginei

Pubblicato da Scubamonitor in Ricerca · 28/10/2016 17:27:00
Tags: velenopescievoluzione
Sentendo la parola veleno, la maggior parte delle persone pensa probabilmente ai denti di un serpente. Ma la capacità di produrre e iniettare tossine in un altro animale è così utile che si è sviluppata in numerose creature che vanno dalle meduse ai ragni, dai topi ragno all’ornitorinco maschio.

Le orche sono i primi non-umani la cui evoluzione è determinata dalla cultura

Pubblicato da Scubamonitor in Cetacei · 19/6/2016 12:18:00
Tags: orcaevoluzionecultura
Molti ricercatori concordano sul fatto che le esperienze culturali abbiano contribuito a determinare l’evoluzione nell’uomo – ora è disponibile una prova che lo stesso principio può valere anche per le orche

La simbiosi con un’alga (Symbiodinium thermophilum) recentemente scoperta potrebbe essere la chiave per la sopravvivenza delle scogliere coralline

Pubblicato da Scubamonitor in Simbiosi · 13/5/2016 17:11:00
Tags: cambiamenticlimaticievoluzionebiodiversità
Studi sulla partnership simbiotica tra il corallo ospite e le loro alghe simbionti negli ambienti dei reef corallini più caldi del mondo - il Gofo Persico e Arabico (PAG) e mari limitrofi - hanno portato gli scienziati a concludere che la selezione naturale della biodiversità esistente nei reef, sarà la chiave per facilitare un rapido adattamento di tali ecosistemi ai cambiamenti climatici.

L’introduzione di nuove specie accelera il processo evolutivo in un lago a Vancouver Island

Pubblicato da Scubamonitor in Ecologia · 23/2/2016 17:36:00
Tags: speciazioneinversaevoluzionespinarello
Una nuova ricerca della University of Faculty of Science British Columbia mostra che quando gli uomini accelerano processi evolutivi normalmente lenti, introducendo nuove specie, questo può determinare impatti durevoli nell’ecosistema.
Torna ai contenuti | Torna al menu