Uno studio, pubblicato su Current Biology, fornisce una prova significativa che le popolazioni di cefalopodi stanno aumentando a livello globale, indicando che questi invertebrati, importanti sia dal punto di vista ecologico, sia commerciale, possono aver tratto beneficio dai cambiamenti in atto negli ambienti oceanici.
Nelle ultime decadi, le attività umane hanno sostanzialmente modificato gli oceani del pianeta alterando le reti alimentari marine, gli habitat e i processi biogeochimici. I cefalopodi (calamari, seppie e polpi) possiedono una serie di caratteristiche biologiche uniche che includono una rapida crescita, un breve arco di vita e una grande plasticità nelle storie vitali che permette loro di adattarsi rapidamente a condizioni ambientali mutevoli. Negli ultimi anni si è ipotizzato sempre di più che le popolazioni di cefalopodi stessero proliferando in risposta ai cambiamenti ambientali, una percezione supportata dagli andamenti crescenti nelle loro catture.
Per investigare gli andamenti a lungo termine nell’abbondanza di tali molluschi, gli autori dello studio hanno raccolto, a livello globale, una serie temporale dei loro tassi di cattura. I risultati mostrano che le popolazioni di cefalopodi sono incrementate nel corso delle ultime sei decadi, un risultato regolarmente replicato nei tre distinti gruppi: demersale, bento-pelagico e pelagico. Questo è importante vista la grande diversità di storie vitali esibite da ognuno di essi.
Le specie demersali, hanno una scarsa capacità di dispersione (decine di km) e occupano le acque della piattaforma continentale. Anche le specie bento-pelagiche occupano la piattaforma continentale ma hanno una moderata capacità di dispersione (centinaia di km), largamente facilitate dalla fase paralarvale. Le specie palagiche vivono nelle acque oceaniche al largo e hanno un’alta capacità di dispersione (migliaia di km), facilitate sia dalla fase paralarvale, sia dalla fase mobile adulta.
I risultati suggeriscono che la proliferazione delle popolazioni di cefalopodi dipendono da processi su larga scala che sono comuni in tutta la vasta gamma di ambienti marini e facilitati dalla caratteristiche biologiche comuni a tutti i cefalopodi.
Secondo i ricercatori, le conseguenze ecologiche e socio-economiche associate con l’incremento di cefalopodi sono molto meno chiare e molto probabilmente complesse.
I cefalopodi sono predatori voraci e adattabili e una predazione aumentata da parte loro potrebbe impattare molte specie preda, inclusi pesci e invertebrati di valore commerciale. Al contrario, degli incrementi nelle popolazioni di cefalopodi potrebbero beneficiarne i predatori marini che si basano su di loro per il cibo, come pure le comunità umane che si basano su di essi come risorse di pesca.
CREDIT: SCOTT PORTELLI, WILDLIFE PHOTOGRAPHER, @SCOTT.PORTELLI