Scubamonitor Blog - Scubamonitor

Cerca
Vai ai contenuti

Menu principale:

Le strategie ingannevoli dei pesci pulitori

Pubblicato da Scubamonitor in Ecologia · 17/12/2016 11:23:00
Tags: evoluzionecomportamento


I pesci pulitori forniscono un servizio di pulizia ai pesci del reef mangiando parassiti, rimuovendoli in tal modo dalla cute dei loro clienti. Comunque ciò che le femmine di alcune specie in realtà vogliono è attirare i loro clienti e ingannarli mordendo alcuni pezzi di gustoso muco prima di scappare.
Quando le femmine dei labridi pulitori producono uova, esse necessitano del muco per il suo contenuto in nutrienti che altrimenti non ricaverebbero nutrendosi solo di parassiti; i maschi, invece, solo raramente usano questo tipo di inganno. 
I clienti non vogliono perdere il loro muco, così i pulitori utilizzano una tattica ingannevole che consiste nell’attrarli con la promessa di un “onesto” servizio di pulizia nei confronti dei parassiti.
I pulitori preferiscono ingannare i pesci più grossi rispetto a quelli piccoli perché da quelli grandi è possibile ricavare più muco; infatti, mentre i pesci più grandi stanno osservando, essi forniscono onesti servizi ai pesci più piccoli, nella speranza di trarli in inganno con questa tattica. Ci sono però dei limiti, i pesci predatori molto grandi non vengono mai ingannati perché questi possono punire severamente i pulitori per il loro cattivo comportamento.
In ambienti dove vi sono numerosi pesci pulitori la competizione per il cliente è molto alta, i pulitori necessitano di mantenere una buona reputazione così si impegnano in un più onesto lavoro di pulitura rispetto a dove sono gli unici pulitori disponibili.
Il team di ricerca ha testato inoltre il comportamento ingannevole dei pulitori quando sono sotto stress. Le femmine sono stressate quando si riproducono, in questo caso ingannano maggiormente per ottenere nutrienti extra dal muco. La ricerca dimostra che i pulitori più scaltri adattano questo inganno, indotto dallo stress, alle circostanze. Per esempio, pulitori stressati semplicemente ingannano maggiormente quando non vi sono competitori, mentre una elevata competizione li rende molto più ingannevoli solo quando sono stressati.
Questa ricerca compie significativi progressi nella comprensione dei meccanismi cognitivi dietro la cooperazione, l’inganno e l’uso di una tattica ingannevole nel regno animale, inoltre incrementa la conoscenza di come i pesci possono sviluppare complesse relazioni sociali nelle barriere coralline.

PHOTOCREDIT Simon Gingins




Le chele dei granchi del cocco esercitano la presa più potente fra tutti i crostacei

Pubblicato da Scubamonitor in Crostacei · 11/12/2016 13:44:00
Tags: granchiodelcoccoforza
Secondo uno studio giapponese, pubblicato sula rivista PlosOne, le chele del granchio del cocco (Birgus latro) hanno la forza di presa più potente fra tutti i crostacei.

I coralli sono forse gli animali più longevi al mondo

Pubblicato da Scubamonitor in Genetica · 3/12/2016 10:07:00
Tags: scoglierecorallinecorallietàgenotipo
Secondo una ricerca della Penn State University, il genotipo dei coralli può sopravvivere per migliaia di anni, rendendoli forse gli animali più longevi al mondo. Il team ha recentemente determinato l’età dei coralli a corna d’alce (Acropora palmata) in Florida e nei Caraibi e ha stimato che il genotipo più vecchio superava i 5000 anni. I risultati sono utili per comprendere come i coralli risponderanno agli attuali e ai futuri cambiamenti ambientali.

Perché i pesci inviano segnali rossi nel profondo blu degli oceani

Pubblicato da Scubamonitor in Mimetismo · 28/11/2016 10:02:00
Tags: fluorescenzacolorazioneanimalevisioneacoloricamuffamentosegnalazionisessuali
Il colorato mondo delle barriere coralline è affascinante – anche se gran parte del colore compare quando si scattano fotografie con il flash. L’acqua filtra efficacemente le radiazioni solari gialle, arancio e rosso.

Vale la pena barare: l’inganno tattico in un sistema di segnalazione sociale nei cefalopodi

Pubblicato da Scubamonitor in Molluschi · 22/11/2016 15:03:00
Tags: cefalopodiseppiecorteggiamentoevoluzione
I segnali nella comunicazione intraspecifica dovrebbero essere naturalmente corretti, altrimenti il sistema è soggetto a collassare. La teoria prevede, comunque, che sistemi di segnalazione leali possano essere soggetti ad eventuali trucchi, la cui entità viene in gran parte mediata dal timore di rappresaglie.

La 'Twilight Zone' dei coralli svela nuovi tipi di fotosintesi

Pubblicato da Scubamonitor in Ecosistemi mesofotici · 16/11/2016 19:02:00
Tags: fotosintesiSymbiodiniumreefmesofoticiStylophorapistillata
Oltre 60 metri al di sotto della superficie degli oceani, dove l’acqua è fredda e, dove penetra solamente l’uno per cento della luce, c’è un offuscato mondo blu pieno di creature poco comprese. Ora i ricercatori hanno scoperto che i coralli che abitano in questa “twilight zone" possiedono un adattamento mai visto prima che li rende capaci di razionare energia luminosa sufficiente per sopravvivere.

Le meduse aiutano gli scienziati a combattere le frodi alimentari

Pubblicato da Scubamonitor in Cnidari · 11/11/2016 14:58:00
Tags: medusepescasostenibilealimentazione
Secondo un nuovo studio degli scienziati dell’Università di Southampton gli animali che si alimentano in mare ereditano una registrazione chimica che riflette l’area nella quale si sono alimentati, questo può aiutare a mantenere traccia dei loro movimenti.

Pesci contro vermi mostro

Pubblicato da Scubamonitor in Vermi · 4/11/2016 12:00:00
Tags: EuniceaphroditoisScolopsisaffiniscomportamentoanimalemobbing
Eunice aphroditois, conosciuta anche come verme Bobbit, seppellisce il suo lungo corpo in profondità sotto la sabbia, lasciando solo le sue potenti mascelle protrudere in superficie. Essa le usa per afferrare prede inconsapevoli e trascinarle nel suo buco, in una frazione di secondo.

Studiata, per la prima volta in assoluto, l’evoluzione del veleno nei pesci ossei e cartilaginei

Pubblicato da Scubamonitor in Ricerca · 28/10/2016 17:27:00
Tags: velenopescievoluzione
Sentendo la parola veleno, la maggior parte delle persone pensa probabilmente ai denti di un serpente. Ma la capacità di produrre e iniettare tossine in un altro animale è così utile che si è sviluppata in numerose creature che vanno dalle meduse ai ragni, dai topi ragno all’ornitorinco maschio.

Vivere insieme nel fango. Scoperta una nuova specie di bivalve che vive su un’oloturia.

Pubblicato da Scubamonitor in Simbiosi · 29/9/2016 15:13:00
Tags: ApodidaBivalviBorniopsiscommensalismoGaleommatoideaoloturie
La maggior parte dei bivalvi vivono nella sabbia, nel fango, o attaccati a superfici rocciose. Ora una nuova specie di bivalve che vive su un’oloturia è stata scoperta in Giappone.
Precedente | Successivo
Torna ai contenuti | Torna al menu